• "Quando il bambino era bambino….

    …era l’epoca di queste domande: …”. Un’amica, secondo cui il mistero deve accompagnare sempre la vita dell’uomo, mi ha indotto a rileggere una poesia di Peter Handke, poeta e scrittore che amo molto. “Elogio dell’infanzia“, da cui sono tratti i versi citati sopra, invita a contemplare l’ “apertura“, del bambino che ognuno di noi è stato, alla magia, al mistero, e a qualsiasi dimensione dell’esistenza, senza pretendere di dichiararne nessuna priva di senso.       In realtà, penso sia capitato a tutti, non solo a genitori e maestri, di rimanere a bocca aperta di fronte a qualche “perché” dei bambini. Tuttavia pochi, immagino, pensano che in quei “perché“, ripetuti a volte quasi ossessivamente,…

  • La vita è una ginnastica del desiderio

    Sembra così semplice e ovvio oggi il linguaggio del desiderio! Eppure l’esperienza lo smentisce continuamente, rivelandone le trappole, i vuoti, l’ambivalenza, gli inganni. La semplificazione attuale degli oggetti del desiderio e il marketing dell’immaginario hanno spostato il “desiderare” nel campo delle “procedure”, in vista di “obiettivi” facilmente individuabili. In realtà, tutta la scena del desiderare ha a che fare piuttosto con la sfera dell’incertezza. “Desiderio”, infatti, si riferisce a un’assenza. Spesso a una perdita. E, comunque, a una mancanza. Perciò, anche, a un’attesa. È stato detto che la carenza di desideri è povertà, ma, a voler essere realistici, è proprio il desiderio a rivelare l’essenziale mendicità della condizione umana. Per…

  • Rovine, archeologi e l'arte del custodire

    Ahimè, non dovremmo domandarci, una buona volta, come mai siamo cosìincuriositi, cosìrispettosi, cosìattenti a non fare danni, così carichi di domande e di attese, verso i ruderie le rovine, verso le tracce delle devastazioni del tempo e della storia su edifici e monumenti, mentre, invece siamo tanto incapaci di com-prensione, di rispetto e di com-passione verso i segni e gli sfregiche le devastazioni della vita, i crolli etici e gli smottamenti della personalità, producono sui volti e sulla prassi degli umani? Come mai siamo così impegnati a custodire ruderi e tracce materiali, spinti, da un lato, dalla riverenza per quello che fu e, dall’altro, dal desiderio e dalla speranza di poter…

  • Lezione muta di una donna mite

    Non avevo mai riflettuto sulla forza della mitezza come mi sta capitando adesso, mentre fisso, col cuore carico di dolore, impotente, la mia novantaduenne madre, immobile su un letto di ospedale! Immobile ma con una forza irresistibile di attrazione! Non cosciente ma fonte e destinataria di accorati e insistenti messaggi!   Mi sorprendo nello scoprire quanto una donna, così avanti negli anni, fragile, semplice e trasparente, incapace di qualunque sentimento ostile, benché minimo, possa esercitare un ruolo di maestra da quella muta cattedra! Non avevo mai riflettuto su quanto potente potesse essere quel suo strano modo di amare, convinto di dover sempre donare, solo donare, senza mai aspettarsi qualcosa in…

  • Gli altri nomi della "crisi"

    E se fosse un’opportunità? Non dico: se la crisi fosse “anche” un’opportunità, perché questa interpretazione sembra quasi ovvia, per molti. No, dico invece: se la crisi fosse semplicemente e “nient’altro” che una opportunità? Certo, qui dovrebbero venirci in aiuto i cultori della classicità. Loro dovrebbero accompagnarci alle radici della nostra storia umana. Loro potrebbero guidarci verso le origini del nostro linguaggio e del nostro “sentire”; verso i primi vagiti delle parole che oggi usiamo in modo meccanico e inconsapevole. Potrebbero accompagnarci, per esempio, verso l’inizio del percorso linguistico e concettuale che ha generato la nostra parola “crisi”. Potrebbero aiutarci a immaginare cosa avevano in mente gli uomini che hanno cominciato…