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Quell'oscuro desiderio…
Chissà da quali grovigli interiori nasce quell’oscuro desiderio di vedere la gente “in ceppi”, che eccita la mente di tanti, come una strana forma di voyeurismo. Credo che neppure la psicanalisi possa aiutarci a capire quale sia l’utilità o la funzione del farsi “consumare” da quel desiderio, che ritorna ogni tanto in modo prepotente, come accade oggi. Intendo l’utilità e la funzione soggettiva. Forse avremmo bisogno di dotarci di una sorta di “dispositivo” ermeneutico “assemblando” Freud e Nietzsche. Un tipo di operazione in cui era maestro Michel Foucault. Ma, tant’è, nel tempo delle fake news, non si accettano maestri, perché ognuno si considera maestro. Anzi, maestro di assoluto! Certo, la…
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Democrazia è compassione
Senza la capacità di sentire “il lato soft delle cose, quel lato che ama il piacere, che è spaventato dalla morte e nutre un forte scetticismo contro ogni forma di ‘maschile’ aggressività” (Martha Nussbaum), in altre parole, senza la capacità di riconoscere che abbiamo tutti un corpo e una natura vulnerabili, la nostra democrazia non ha futuro! Qualcuno potrebbe considerare inadeguato questo accostamento tra i problemi della democrazia politica, che tutti oggi tentiamo di risolvere riconducendoli su un piano di astratta analisi razionalistica, e un approccio ascrivibile al campo dei sentimenti e delle emozioni. Eppure forse è il caso di cominciare ad affrontare la crisi della democraziaconsiderandola anche da questo…
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Raccontateci delle belle storie!
Mi ha dato da pensare un messaggio raccolto durante una sosta in un “incrocio”del web. Un pensiero condiviso su facebook dalla giovane amica Marianna. Uno di quei “messaggi nella bottiglia” che si trovano nel mare telematico e che ti conducono però verso direzioni inattese. Non abbiamo bisogno di liste di ciò che è giusto o sbagliato. Abbiamo bisogno di favole, di tempo e di silenzio. “Non devi” è presto dimenticato, “c’era una volta” durerà per sempre. Era questo il messaggio. Che ha confermato una riflessione che ho sempre fatto, ripensando alle tre domande che, secondo Kant, ogni essere umano, in modo esplicito o meno, si pone. E cioè: che cosa…
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L’insostenibile indifferenza del vivere
Siamo veramente finiti in una “colloidale cultura media” (Goffredo Fofi)? Una specie di chewing gum che avviluppa giornali, università, televisione, editoria, dibattito intellettuale fino alla conversazione quotidiana? Siamo proprio “incartati” in una “melassa” sostanzialmente uniforme e soprattutto facilmente digeribile che smussa ogni articolazione e ogni contraddizione di valori e punti di vista, perché tutto sia soltanto un finto scambio di ruoli e una variazione del “medesimo”? Siamo veramente incapaci di mettere in discussione l’ordine imperiale che ci sovrasta, incapaci quindi di riconoscere scandali di ogni sorta, piccoli o grandi che siano? Siamo veramente tutti vittime di quella tecnica efficientissima che convince le masse a volere o a credere di volereciò che i…
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Il canto di Circe…..Quale cristianesimo? (7)
Un buon prelato della curia romana si lamentava con lo Spirito Santo:”Spirito Santo, io non capisco. Di che avevamo bisogno? Una vita di Gesù (una sola!), una dogmatica, una morale, un rituale, un compendio di diritto canonico, e, per il popolino, il catechismo. Ed ecco quello che ci hai dato: quattro vangeli, e Paolo, e tutti questi libri della Bibbia così disparati!”. Questo aneddoto (ripreso da Bellet, La quarta ipotesi, Servitium) può essere letto da due angolazioni: la prima evidenzia il carattere strutturalmente “ermeneutico” del messaggio cristiano. Il che significa non solo che quel messaggio può essere interpretato a partire da qualunque tipo di cultura e paradigma culturale, ma anche…