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Onora il tuo limite!
Sembra che una delle ossessioni più diffuse tra gli “umani” riguardi i propri limiti. Tutti paiono intenti, in un modo o nell’altro, sia a negare o giustificare, che a nascondere o a camuffare le proprie limitazioni e le proprie fragilità. Nessun ambito dell’esperienza sembra immune da questa preoccupazione: da quelli sociali e professionali a quelli politici e culturali, e, addirittura, quelli personali o affettivi. Anche lì dove la “prossimità” o l’intimità dei rapporti richiederebbero il massimo di trasparenza e di autenticità, sembriamo, tutti, impegnati a bluffare per “apparire” diversi da come siamo. Ma l’imperfezione è veramente una “macchia”? Veramente qualcuno crede che saremmo più interessanti, più belli, più accettabili e…
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Il gioco a due e il… “terzo escluso”
Chissà se la partecipazione degli italiani ai recenti referendum ha espresso un momento di espansione della coscienza o soltanto una reiterazione di quello che Michel Serres ( Tempo di crisi, Bollati Boringhieri) chiama il monotono e infecondo “gioco a due” che le società umane praticano da molto tempo! Il “gioco a due” è quello che appassiona tanto le folle e le nostre antiquate politiche. Il “gioco a due” è quello che lascia fuori il “mondo” dagli interessi di politici, leaders, opinion makers, educatori, religiosi, uomini di cultura, imprenditori, ecc. La loro inadeguatezza e desuetudine, come quella dei cittadini in genere, si misura dalla loro ignoranza delle “parole” e delle “cose”…
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LA RAGAZZA E LA STORIA
A che serve la storia? A che serve conoscerla? Una giovane studentessa, attenta nelle analisi, alla fine del percorso di studi liceale, raccogliendo le idee sull’argomento storia, si è chiesto: ma a che serve la storia? La cosa interessante, però, è stata scoprire che, in questo caso, la domanda non era prodotta da quell’atteggiamento puramente pragmatistico, subalterno alle logiche mercatistiche dello “scambio”, molto comune tra gli studenti (ma non solo tra loro!), che si chiedono spesso: a cosa mi serve lo studio di questa o quest’altra materia?, a cosa mi potrà servire per la mia professione futura? E neppure era prodotta dal desiderio, comprensibile negli studenti un po’ svogliati, di…
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Asimmetrie. Pensare e sentire oltre!
La nostra esperienza contemporanea è sempre più quella di soggetti che vivono in un tempo che ha smarrito i suoi dei, i suoi padri, i suoi eroi. Molti, però, vivono tale situazione da orfani. Sempre alla ricerca di “quadrature del cerchio”. Sempre a caccia della risposta alla domanda: perché? Sempre alla ricerca di ipotetiche, nuove ( o vecchie? ) simmetriche e armoniche configurazioni, in cui forzare la realtà! È proprio necessario vivere di nostalgie o di rimpianti? Non potremmo imparare a dire, invece di: perché?, perché no? Non potremo accontentarci, invece di solide e definitive legittimazioni, solo di possibilità? Perché non si potrebbe comunicare senza necessariamente firmare manifesti? Perché non…
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"Andate a dire a quella volpe…" Quale cristianesimo? (2)
Certo, non deve essere agevole, non solo per i non credenti o i diversamente credenti, ma anche per i credenti cristiani, ovviamente per ragioni diverse, assistere in queste settimane a confronti e schermaglie, poco chiare, tra le gerarchie della Chiesa e capi di partiti o loro portavoce, più o meno rozzi. Ma, al di là di tutti i discorsi che si potrebbero fare, e che vengono fatti, a tale proposito, la vera domanda da porre dovrebbe essere: MA COSA CI FANNO papi, cardinali, vescovi o prelati con capi di governo, principi e principesse, autorità politiche o militari, cosa ci fanno, con amministratori e politici vari, anche alle inaugurazioni di accademie,…