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Una regressione linguistica?
Noi umani siamo le uniche creature capaci di pensare il nostro “dire” e di parlare del linguaggio che usiamo. Noi dovremmo aver acquisito l’abilità di meta-comunicare, cioè la capaci di dire “sto dicendo che…”. È vero anche che a scuola, dice lo scrittore Marco Balzano, ci insegnano a scrivere (a parlare no!), ma “non ci dicono che le parole hanno corpo e si possono maneggiare”, con effetti imprevedibili, se lo si fa senza consapevolezza. Ma come spiegare certe fasi della vita delle società, come quella in cui ci troviamo oggi, nelle quali le parole e i discorsi erompano come tsunami distruttivi, come eruzioni vulcaniche, senza che si capisca veramente “chi…
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Chi ha paura della storia?
La vita, a volte, ci offre dei piccoli segnali, ai quali dovremmo prestare più attenzione di quanto non facciamo di solito. Uno di quei segnali, da tenere sempre sotto controllo, penso sia lo spazio che viene dato alla conoscenza della storia nei sistemi formativi e scolastici di ogni tipo. Soprattutto perché c’è uno strano fenomeno che periodicamente si ripresenta nella vita delle società e che di solito viene spiegato con argomenti apparentemente razionali oppure pragmatici. Si tratta della pretesa di riscrivere o cancellare o spingere verso l’oblio la memoria storica. A volte con la presunzione di dare inizio all’Anno Zero! Pretese e progetti di questo genere non sono sempre evidenti,…
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Il segno dell’umano
E se scomparissero il linguaggio e la conversazione? Riusciamo ad immaginare un mondo umano caratterizzato dall’assenza della parola? Sarebbe ancora umano? Riusciamo ad immaginare una società umana in cui il linguaggio si è ridotto solo a una serie di grugniti? Anche se, a dire il vero, qui e là, si notano già alcuni segnali di tale trasformazione. Infatti, non siamo quasi al grugnito ogni volta che la parola, sia pure per difendere cause giuste, viene usata come violenta invettiva, come strumento di aggressione, come insulto, come disprezzo, come dileggio? Sempre più spesso, molti sembrano ignari del fatto che la parola umana è, allo stesso tempo, sacra e fragile come un…
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Avvenire, grillismo e politica
L’ intervista che il “quotidiano dei vescovi”, Avvenire, ha fatto, la settimana scorsa, al proprietario del Movimento cinque stelle, e il dibattito che ne è seguito, hanno provocato perplessità di varia natura, sia nel mondo cattolico che nel mondo politico in generale. D’altra parte quell’intervista, e anche le successive “precisazioni” del Direttore del quotidiano, sembrano aver prodotto nei lettori una senso di ambiguità. Perciò è opportuno tornarci su, anche in questo blog, per porre, a freddo per così dire, alcune questioni. L’ambiguità è provocata da alcune domande preventive, che sorgono e che restano senza risposta, e cioè: “chi è realmente l’intervistatore?”, dal momento che si tratta del quotidiano di proprietà…
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La politica, tra padri e madri
Forse in tempi di gravi crisi economiche e sociali non servono a molto analisi scientifiche per capire qualcosa dei comportamenti politici. Le analisi hanno bisogno di dati certi da organizzare. Ma in tempi di crisi tutto è fluido, in politica. In tempi di crisi sociali profonde la dimensione emotiva della politica che, come sosteneva già M. Foucault anni fa, precede sempre le scelte razionali, diventa ancora più mobile e indecifrabile. In politica prima, ci troviamo schierati in una posizione, e solo dopo cerchiamo di capire perché, e non sempre riuscendoci.È un pò come nell’innamoramento: prima ci si innamora e poi si cercano i fattori che potrebbero averci spinti, e spesso…