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La "struttura che connette"
Come è strano, a volte, il nostro rapporto con alcuni libri, soprattutto quelli che abbiamo amato o che amiamo! Sembra quasi che spesso quei libri si comportino come scomodi testimoni o come petulanti questuanti! O come certe persone, magari conosciute tanto tempo prima ma dimenticate, che quando ti incontrano cercano insistentemente di farsi riconoscere. O come certi rimpianti che non cessano di occuparti la coscienza. O come un amante trascurato, e ostinato, che nei modi più imprevedibili, sta lì a ripeterti: “io sono qui e aspetto!”; a cui magari segue un “dobbiamo vederci adesso…ho qualcosa da dirti!” Chissà se capita anche a voi quello che è capitato a me. Mi…
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“Perdersi m’è dolce….”
Una volta una cara e ammirevole amica (a cui è dedicato questo post avendolo in parte ispirato) mi ha detto che nella sua vita aveva sempre preferito i percorsi impervi e non tracciati alle larghe autostrade. Al momento non avevo dato un significato particolare a quanto diceva, se non considerandolo un modo per dire che la sua vita aveva richiesto un cammino più tortuoso, imprevisto e difficile, pur se alla fine la fatica era stata ben ripagata! Poi ho letto uno strano e interessante manuale “per perdere l’orientamento” e “imparare a vagabondare senza meta” e allora ho colto meglio e apprezzato la lezione che mi veniva da quella affermazione e…
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Il gioco a due e il… “terzo escluso”
Chissà se la partecipazione degli italiani ai recenti referendum ha espresso un momento di espansione della coscienza o soltanto una reiterazione di quello che Michel Serres ( Tempo di crisi, Bollati Boringhieri) chiama il monotono e infecondo “gioco a due” che le società umane praticano da molto tempo! Il “gioco a due” è quello che appassiona tanto le folle e le nostre antiquate politiche. Il “gioco a due” è quello che lascia fuori il “mondo” dagli interessi di politici, leaders, opinion makers, educatori, religiosi, uomini di cultura, imprenditori, ecc. La loro inadeguatezza e desuetudine, come quella dei cittadini in genere, si misura dalla loro ignoranza delle “parole” e delle “cose”…
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Rivoluzione al tempo della rete
Ricordate quelle storie, di una volta, in cui tutta la vicenda girava intorno a un messaggio contenuto in una bottiglia trovata sulla spiaggia? Ricordate quanti giovani “romantici”, sulla scia di quelle storie, sognavano di affidare al mare i propri sogni e i propri segreti, nella speranza, pur se poco convinta, che andassero a finire nelle “mani giuste”? Ecco a cosa penso e cosa dico quando qualcuno degli amici di questo blog mi chiede perché non rispondo mai ai commenti fatti ai miei post. Penso al “messaggio nella bottiglia”! Quei tipi di messaggi, oggi, in questa sorta di “sistema nervoso planetario” che ci caratterizza (R. Wright, L’evoluzione di Dio, Newton Compton),…
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Story teller nella “noosfera” digitale
Questo nostro mondo si sta trasformando sempre più da “società delle merci“, figlia della rivoluzione industriale iniziata col telaio a vapore alla fine del Settecento, in una società dell’ in-formazione (del mettere “in forma”). Un mondo cioè in cui gli oggetti divengono sempre più virtuali e vengono rappresentati non più dalla loro tangibile concretezza, ma da simboli che viaggiano alla velocità della luce attraverso un tessuto che tende a ricoprire tutto il globo e raggiungere chiunque, qualsiasi sia la sua attesa. Ma tutto questo è forse solo il completamento di quel processo di simbolizzazione del mondo, che ha avuto inizio quando, con la comparsa dell’Homo Sapiens sapiens, si ebbe per…