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Vivere nell'interregno
Dissacrare tutto non ha molto senso, oggi. È da assolutisti disperati. Privi dell’ironia necessaria per attraversare i tempi e le stagioni della vita. È l’atteggiamento di chi pensa che non ci sia più nulla degno di fiducia. E vorrebbe quasi che tutto andasse in frantumi o saltasse per aria, insieme a lui. Dissacrare tutto sembra però una forma di sport o una moda attuale, molto in voga, che si manifesta spesso con parole intimamente distruttive e violente. Parole che inquinano gli animi e la vita stessa, più di quanto può accadere in una qualsiasi “terra dei fuochi”. Parole che incrinano le fragili ma insostituibili basi simboliche del vivere comune. Si…
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Il lato comico dell'amore
No, non mi riferisco agli spassosi “cinguettii” degli innamorati, né ai “nonsense” del linguaggio degli amanti, e neppure a quell’atteggiamento, un po’ da ebete, che assumono le nuove “prede” del dio Eros. No! Alludo piuttosto a un fenomeno comunemente osservabile, soprattutto, ma non solo, nelle prime fasi di molte relazioni amorose. Infatti non vi sembra paradossale che alla ricerca, talora ansiosa, dell’oggetto d’amore, al desiderio di “quella” persona, sentita come perfettamente complementare a sé, si accompagni, una volta che “quella” è entrata nella nostra vita, un ossessivo impegno per renderla…diversa da quella che è? In altre parole, mentre è evidente che non ci saremmo “incontrati” proprio con quella tale persona, se non…
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La spiritualità dei sensi e l'etica del corpo
Chissà se siamo ancora capaci di guardare il mondo come fosse la prima volta, come lo vede un bambino ai suoi primi movimenti ed esplorazioni! Forse no! Certo, dovremmo essere capaci anche di superare quelle separazioni artificiali che abbiamo imparato a stabilire tra materiale e spirituale, sensibilità e intelletto, corpo e anima. Allora anche i sensi e il “sentire” uscirebbero da quella condizione di “figli di un dio minore” in cui sono relegati da secoli di neoplatonismo e malintesa spiritualità, che hanno deformato anche la rivoluzionaria idea cristiana di incarnazione. Se fossimo consapevoli del fatto che esiste un “mistero” del corpo proprio perché noi siamo il nostro corpo, come scriveva…
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Link. Comunicazioni e identità
Solitamente, l’aspetto più evidenziato dagli studiosi come uno dei paradossi dell’età dell’informazione e della comunicazione, è il rischio della “Babele”, cioè di un tale moltiplicarsi ed esasperarsi delle “connessioni”, delle informazioni e delle prospettive, da rendere molto problematici l’orientamento, la decodificazione dei messaggi e la stessa comunicazione. Tuttavia, riflettendo su alcune argomentate osservazioni critiche, emerse in una discussione con una giovane amica, mi pare necessario dirigere l’attenzione anche su un aspetto diverso del fenomeno della comunicazione contemporanea, di cui non abbiamo sufficiente consapevolezza, noi che viviamo, ormai, quasi continuamente “connessi” e, quindi, immersi totalmente nelle dinamiche comunicative. In breve, la mia interlocutrice diceva che è la stessa ricerca della relazione…