• Esci dalla folla

    Non è forse vero che le folle chiedono sempre in qualche modo il “sacrificio” di qualcuno? Il genere di violenza che da qualche tempo vediamo diffondersi rappresenta davvero l’ingresso in una nuova dimensione su scala globale.  È il caso anche di sottolineare che la violenza collettiva non può essere equiparata semplicemente a quella individuale: è qualcosa di diverso e molto più complessa da spiegare –  non si tratta solo di una rottura dell’ordine –  e rchiederebbe forse altri approcci sia sul piano antropologico che storico-evolutivo. Purtroppo, in un mondo troppo disgregato sul piano culturale, sembriamo incapaci di pensare – anche da parte di chi gestisce il potere politico – la…

  • Il potere del gusto

    L’etica da sola non è in grado di tenere insieme una società. Non solo perché, alla fine,  essa si fonda su una qualche fede in un Essere Supremo, ma anche perché può essere facilmente simulata. Come ci attesta la nostra comune esperienza, non c’è niente di più facile che simulare nobili principi. È quanto sostiene, non senza buone ragioni, Josif Brodskij, premio Nobel per la letteratura. In realtà, forse occorre riconoscere che i poeti hanno spesso una profondità di visione maggiore di quella dei filosofi.  In effetti, come scrive Charles Taylor, nella misura in cui la filosofia morale tende a privilegiare il discorso su ciò che è giusto fare, e…

  • Chi ha paura del desiderio?

    In realtà, “la storia umana è la storia dei Desideri desiderati”.  Forse è questo tipo di desiderio che inaugura e muove la storia umana. È quel desiderio che Alexabdre Kojève chiama “antropogeno“, cioè non il desiderio di una cosa specifica ma il desiderio del desiderio dell’altro. Il linguaggio del desiderio oggi sembra quasi ovvio. Eppure l’esperienza lo smentisce continuamente, rivelandone le trappole, i vuoti, l’ambivalenza, gli inganni, le implicazioni. Nonostante il fatto che la semplificazione attuale degli oggetti del desiderio e il marketing dell’immaginario abbiano ormai trasferito il “desiderare” nel campo di semplici “procedure”, in vista di “obiettivi” facilmente individuabili.  Probabilmente, sul senso umano del desiderio sappiamo ancora molto poco.…

  • Machiavelli e la sfida dell’Ingovernabile

    Rileggere Machiavelli?  Sì, perché sembra che abbia qualcosa da dire sulla politica e il potere al tempo dell’automazione, e della “quarta rivoluzione” industriale, incentrata sulla crescente compenetrazione tra mondo fisico, digitale e biologico. Machiavelli può ancora parlare a noi, nota Roberto Esposito (Doppiozero,02/2024) nella misura in cui ci consente di misurare le contraddizioni del nostro tempo attraverso una parola che viene da lontano.  Quando l’impotenza politica sembra abitare gli animi dei nostri contemporanei, sul cui immaginario, oltre alla coscienza di una perdita del sapere e dei mezzi d’azione, incombe – sostiene Bernard Stiegler – l’imminenza di una fine della possibilità stessa di conoscere tutto (Antropocene), può essere utile rileggere Machiavelli.…

  • Le guerre e la pace spiegate ai ragazzi

    Alla domanda “cos’è il bene“, Socrate avrebbe risposto che il bene è solo la continua ricerca del Bene. In sostanza, secondo il Padre dei filosofi, il vero bene non è nella nostra dispomibilità. Possiamo solo tentare di avvicinarci ad esso. Cercando le strade possibili per arrivarci. E sapendo che non lo raggiungeremo mai. Penso si possa applicare lo stesso schema al tena della Pace. E affermare che la Pace, su questa terra, è solo la ricerca costante della pace possibile e giusta. Anche se sappiamo che essa non è nella nostra completa disponibilità. Come è attestato dalla storia. Possiamo solo cercare e indicare le strade per avvicinarci alla Pace. Sappiamo…