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Libri come terapia: l’Eneide
“andavano nel buio, nella notte solitaria” (Aen., VI, 268) Cosa perdiamo, in tempi oscuri e incerti, se seppelliamo nell’oblio l’educazione classica? Oppure, se confiniamo i metodi, gli approcci, i valori (il vero, il bene, il bello) di quell’educazione, nel campo dell’insensato? Sono. queste, le impellenti domande poste in un recente saggio della rivista The New Yorker, a cura di Emma Green ( www.newyorker.com • March 11, 2024) Perché l’educazione, e perché quella classica? È l’interrogativo da cui parte il saggio. Le diverse questioni, che si diramano da quella domanda generano (negli Stati Uniti) vasti dibattiti e conflitti, culturali, ma anche politici, religiosi e identitari. Sono questioni sicuramente centrali, se si…
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Educare nel XXI secolo
Si sente parlare spesso oggi di “emergenza educativa”, ma credo sia il caso di cominciare a pensare che ciò di cui si tratta non è tanto il fatto che oggi l’educazione sia un problema urgente, quanto piuttosto la constatazione che l’educazione è oggi, essa stessa, un “problema”! Vorrei illustrare questa questione rileggendo un discorso fatto all’Académie française da Michel Serres, qualche anno fa. Per me, Michel Serres è stato ed è un grande maestro oltre che raffinato interprete della nostra contemporaneità. I suoi testi sui temi del sapere, dell’educazione e sulle trasformazioni della società e delle mentalità attuali, sono ancora tutti da “esplorare”. Per analizzare il tema dell’educazione nel XXI…
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Proposta semiseria per i diversamente-lettori
Questa proposta è, in realtà, un invito alla lettura dei libri per i “diversamente-lettori”. Sì, perché io credo che non esistano i non-lettori. Non c’è nessuno, che nella sua vita non legga per niente, a meno che non sia analfabeta. Soprattutto oggi, quando, diversamente da quello che si pensa, anche internet agevola la lettura. Perciò abbiamo a che fare con i diversamente-lettori. A questo scopo, qui, non voglio ricorrere agli argomenti soliti per invitare alla lettura. Come per esempio l’idea, che circola recentemente, secondo cui la lettura allunga la vita. Anche se forse è vero che leggere amplia l’immaginario e, in questo senso, moltiplica le esperienze di vita, dato che,…
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Siamo dentro racconti
Non ci sono fatti. Ci sono solo racconti. Dobbiamo alla globalizzazione e alla rete anche il consolidarsi di questa nuova consapevolezza. In epoche antiche, quando sia la comunicazione che lo scambio delle idee erano ardui o impossibili, prima dell’invenzione della stampa, ma anche dopo, poteva capitare che scritti, libri, teorie, – per l’autorità indiscussa dell’autore, o perché non si conoscevano opinioni alternative, o perché quelle opere ebbero la fortuna di trovare spalle su cui spostarsi e arrivare alla gente che allora contava, o perché legittimate da sovrani, monaci o papi,…- diventassero best sellers e condizionassero il presente e il futuro dei popoli, la loro educazione, le loro credenze, il loro…
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"Prendi e leggi!"
“Che strani libri leggi!”, commentò, molti anni fa, un mio amico, guardando i titoli di un paio di libri, sulla mia scrivania. Sul momento non feci molto caso a quel commento: in fondo si trattava di libri di saggistica (antropologia, epistemologia, storia delle mentalità) e io pensai che fosse la solita reazione che un lettore di narrativa ha nei confronti di testi di saggistica, ritenuti troppo astratti o addirittura “astrusi”. Devo dire peròche sono grato a quell’amico, perché quel suo commento mi èrimasto nella mente e ogni tanto si è rifatto vivo e mi ha costretto a pensare, e a chiedermi: ma, in realtà, cosa ci spinge a scegliere di…