• Esci dalla folla

    Non è forse vero che le folle chiedono sempre in qualche modo il “sacrificio” di qualcuno? Il genere di violenza che da qualche tempo vediamo diffondersi rappresenta davvero l’ingresso in una nuova dimensione su scala globale.  È il caso anche di sottolineare che la violenza collettiva non può essere equiparata semplicemente a quella individuale: è qualcosa di diverso e molto più complessa da spiegare –  non si tratta solo di una rottura dell’ordine –  e rchiederebbe forse altri approcci sia sul piano antropologico che storico-evolutivo. Purtroppo, in un mondo troppo disgregato sul piano culturale, sembriamo incapaci di pensare – anche da parte di chi gestisce il potere politico – la…

  • Il potere del gusto

    L’etica da sola non è in grado di tenere insieme una società. Non solo perché, alla fine,  essa si fonda su una qualche fede in un Essere Supremo, ma anche perché può essere facilmente simulata. Come ci attesta la nostra comune esperienza, non c’è niente di più facile che simulare nobili principi. È quanto sostiene, non senza buone ragioni, Josif Brodskij, premio Nobel per la letteratura. In realtà, forse occorre riconoscere che i poeti hanno spesso una profondità di visione maggiore di quella dei filosofi.  In effetti, come scrive Charles Taylor, nella misura in cui la filosofia morale tende a privilegiare il discorso su ciò che è giusto fare, e…

  • Libri come terapia: l’Eneide

    “andavano nel buio, nella notte solitaria” (Aen., VI, 268) Cosa perdiamo, in tempi oscuri e incerti, se seppelliamo nell’oblio l’educazione classica? Oppure, se confiniamo i metodi, gli approcci, i valori (il vero, il bene, il bello) di quell’educazione, nel campo dell’insensato? Sono. queste, le impellenti domande poste in un recente saggio della rivista The New Yorker, a cura di Emma Green ( www.newyorker.com  • March 11, 2024) Perché l’educazione, e perché quella classica?  È l’interrogativo da cui parte il saggio. Le diverse questioni, che si diramano da quella domanda generano (negli Stati Uniti) vasti dibattiti e conflitti, culturali, ma anche politici, religiosi e identitari. Sono questioni sicuramente centrali, se si…

  • La difficoltà di essere umani

    Durante la nostra vita, ci sono momenti – occasioni – in cui ci sentiamo chiamati a scelte nuove e urgenti, relative al nostro poter-essere e al nostro poter-divenire. Si tratta di occasioni e decisivi appuntamenti con la vita, che troppo spesso diventano, per gli individui e per le comunità,  fardello delle “occasioni mancate“. Purtroppo, sappiamo, scrive Jean-Luc Nancy, che, anche se possiamo in parte cambiare ciò che chiamiamo futuro, non ci è mai concesso di cambiare il passato, così come del resto, non siamo in grado di modificare il nostro reale “avvenire“. Una dura lezione che, ogni tanto, il tempo e la storia ci impongono, e che, anche in questi…

  • Come il baule di Newton

    Alcuni miti arcaici delle origini hanno un tratto molto peculiare. Infatti fanno risiedere l’ingresso della morte nell’esistenza dell’uomo, in un “errore” originario, una “caduta”, un “peccato originale”, per così  dire. Ma ciò che è più interessante e sorprendente è che quell’errore originario è visto in quei racconti mitici come tragico e comico al tempo stesso!  Infatti, essi sostengono, all’uomo era stato concesso dal dio supremo una possibilità di scegliere la vita, ma egli se la giocò stupidamente, e ottenne per suo destino la morte”(Geo Widengren, Fenomenologia della religione). Dovrebbe bastare questo per spingerci ad uscire dalla presunzione “moderna” di poter fare a meno di ciò che è antico o “primitivo”;…