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L’antifascismo eterno
L’antifascismo è nato per rifiutare e combattere ogni forma di regime liberticida, autocratico, dittatoriale e totalitario, dovunque si manifesti e qualunque colore abbia. Questo rimane, al di là di disquisizioni accademiche o terminologiche, o dei diversi contesti storici, la sostanza, il senso e l’essenza dell’antifascismo. Soprattutto oggi quando la questione appare di nuovo attuale. Il contrario di tale antifascismo si chiama, oggi e domani, come ieri, “fascismo”, qualunque colore o forma assuma e in qualunque luogo si manifesti! Si può perciò parlare anche per l’antifascismo di “antifascismo eterno“, così come Umberto Eco parlava di ur-fascismo, “fascismo eterno”. Egli infatti considerava “fascismo eterno” quello che è – e sarà – sempre…
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Eutanasia dell’ONU?
Rifondare l’ONU? Sembra necessario. Infatti, nelle attuali condizioni del nondo non è più sufficiente una semplice riforma dell’ONU, auspicata da molti, ormai da tempo. Sono troppe le inefficienze, le incongruenze e le contraddizioni che si sono accumulate nella storia dell’ONU, e che ne hanno quasi vanificato il ruolo. A partire dal diritto di veto sulle sue decisioni, attribuito, fin dagli accordi di Yalta nel 1945, a cinque Stati. Ma molte disfunzioni riguardano anche la struttura, l’organizzazione interna, l’amministrazione finanziaria e il metodo di lavoro dell’ONU. Fino al fatto, incredibile, che, per un malinteso principio di rotazione, alla presidenza di consigli o commissioni dell’ONU come quella dei diritti umani e…
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Che fine ha fatto lo spirito critico?
Lo spirito critico sembra diventato solo una risorsa tattica, una competenza tra le altre, quasi semplicemente una forma di “grammatica dell’indignazione. “Disvelare”: ecco il mantra, ciò che sembra diventato un compito sacro per noi moderni. Rivelare, cioè, sotto le false coscienze i veri calcoli o sotto i falsi calcoli i veri interessi. Ma, è tutto qui? La critica sarebbe solo una grammatica dell’indignazione? E, in effetti, chi oggi non ha sempre un filo di bava alla bocca per questa rabbia?, si chiede Bruno Latour (Non siamo mai stati moderni). Abbiamo forse rifiutato vecchie gerarchie sacerdotali e antiche “rivelazioni”, solo per acclamare nuovi e improvvisati “rivelatori”? Come non dare ragione a…
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I sentieri interrotti della conoscenza
La storia del cammino umano verso il sapere è piena di vie di ricerca cancellate, di sentieri della conoscenza interrotti. Quante ipotesi, quante “strade di ricerca” e di conoscenza, quante “parole” dell’umanità, sono state “silenziate” nella storia, a volte con violenza. In ogni caso con superbia. Con quella tipica “hybris” umana, che faceva temere e tremare, già ai primordi della storia delle civiltà. Una forma di “totalitarismo” della conoscenza è riuscita spesso ad imporsi, per ragioni non sempre chiare e con metodiche diverse. Attraverso “procedure di controllo e di esclusione”, spesso mascherate anche da “volontà di verità”, come quelle descritte da Michel Foucault nel prezioso L’ordine del discorso. Quelle procedure…
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Ladri di speranza
Anche mentre leggete queste parole, si sta formando nuovo spazio, dal momento che l’universo continua a espandersi, anche adesso. La “speranza” è parte di questo universo dinamico; è proprio “nuovo spazio” che si crea, nuove configurazioni, sempre nuovi inizidell’esistenza e della vita umana. Parliamo della “speranza“, non delle mutevoli e caduche “speranze” quotidiane. Parliamo della speranza come orizzonte di possibilità di una esistenza nuova e finalmente conciliata con se stessa. Parliamo di convivenza umana degna di questo nome. Parliamo di quella “speranza” che, secondo Ernst Bloch, costituisce una sorta di “filo” rosso, e caldo, nella storia; quello che sostiene e motiva, nel profondo, spesso in modo inconsapevole, tutti gli sforzi e…