• La vita è una ginnastica del desiderio

    Sembra così semplice e ovvio oggi il linguaggio del desiderio! Eppure l’esperienza lo smentisce continuamente, rivelandone le trappole, i vuoti, l’ambivalenza, gli inganni. La semplificazione attuale degli oggetti del desiderio e il marketing dell’immaginario hanno spostato il “desiderare” nel campo delle “procedure”, in vista di “obiettivi” facilmente individuabili. In realtà, tutta la scena del desiderare ha a che fare piuttosto con la sfera dell’incertezza. “Desiderio”, infatti, si riferisce a un’assenza. Spesso a una perdita. E, comunque, a una mancanza. Perciò, anche, a un’attesa. È stato detto che la carenza di desideri è povertà, ma, a voler essere realistici, è proprio il desiderio a rivelare l’essenziale mendicità della condizione umana. Per…

  • Rovine, archeologi e l'arte del custodire

    Ahimè, non dovremmo domandarci, una buona volta, come mai siamo cosìincuriositi, cosìrispettosi, cosìattenti a non fare danni, così carichi di domande e di attese, verso i ruderie le rovine, verso le tracce delle devastazioni del tempo e della storia su edifici e monumenti, mentre, invece siamo tanto incapaci di com-prensione, di rispetto e di com-passione verso i segni e gli sfregiche le devastazioni della vita, i crolli etici e gli smottamenti della personalità, producono sui volti e sulla prassi degli umani? Come mai siamo così impegnati a custodire ruderi e tracce materiali, spinti, da un lato, dalla riverenza per quello che fu e, dall’altro, dal desiderio e dalla speranza di poter…

  • Il "grado zero" dell'etica

    No, non vi aspettate la solita lamentosa litania sui misfatti di pubblici corruttori, truffatori o ladri, che sembra, ormai, non solo il prevalente oggetto di consumo “culturale”, ma l’unica forma espressiva negli incontri umani, dai dibattiti (?) televisivi ai discorsi di circostanza: anche quelli pronunciati, spesso con sussiego, nei saloni dei barbieri, davanti ai bar, nei supermercati, alle feste, nei treni o ai pranzi familiari. E, ahimè, come diventano poveri e miseri quei nostri quotidiani incontri umani, che pure dovrebbero dare sapore alle nostre giornate: e invece, ormai, sai già di cosa ti parlerà la prima persona che incontrerai, la mattina! No, non abbiamo davvero bisogno di altra gente che…

  • Tempo di "secessione"

    Ci sono stati momenti, nella storia umana, in cui l’unico atto “rivoluzionario”, possibile, è stato l’esercizio della “secessione“. Ma attenzione! Qui non ci si riferisce ai grotteschi progetti con cui alcuni gruppi politici, qua e là per il mondo, tentano di sottrarsi alle dinamiche e alle sofferenze del mondo globalizzato, sognando nuovi Stati, grandi magari quanto il palmo di una mano. E neppure a quella forma di “secessione individuale” di certe “anime candide”, alle quali basta che la propria terra appaia “sfiorita”, o malata, per snobbarla e dichiarare il proprio plateale congedo da essa, invece di inventare modi per migliorarla. No, qui il termine “secessione” conquista dignità, e tutt’altro senso:…

  • Quello che manca alla politica

    Secondo te cosa manca alla politica oggi? Che cosa rimproveri a chi fa politica? Ma, bada bene! Sia a quelli che hanno ruoli e responsabilità di potere, sia a tutti gli altri. Perché se riesci a immaginare accuse soltanto per i politici al potere, stai solo facendo lotta politica, stai solo esprimendo un’opzione, tra quelle possibili. Stai soltanto “reagendo” a uno stato di cose a te non gradito (perché per altri, non lo dimenticare, quello stato di cose potrebbe andare benissimo!). La mia domanda è invece più radicale. La domanda vera è: di cosa abbiamo bisogno oggi? Di quale politica? Per quale futuro? Se ti chiedi: che cosa rende la…