• Il potere del gusto

    L’etica da sola non è in grado di tenere insieme una società. Non solo perché, alla fine,  essa si fonda su una qualche fede in un Essere Supremo, ma anche perché può essere facilmente simulata. Come ci attesta la nostra comune esperienza, non c’è niente di più facile che simulare nobili principi. È quanto sostiene, non senza buone ragioni, Josif Brodskij, premio Nobel per la letteratura. In realtà, forse occorre riconoscere che i poeti hanno spesso una profondità di visione maggiore di quella dei filosofi.  In effetti, come scrive Charles Taylor, nella misura in cui la filosofia morale tende a privilegiare il discorso su ciò che è giusto fare, e…

  • Non è una questione di principio, è il piccolo Davide aggredito da Golia

    Contra factum non est argumentum, dicevano i logici antichi.  In effetti è vero, ci sono alcuni fatti ai quali si deve rispondere solo con altri fatti. Non bastano le dichiarazioni di principio, né l’ostinata ricerca di ipotetiche ragioni. In certi momenti della storia, momenti così “affilati” da lasciare cicatrici (R Calasso),  la sola proclamazione di valori e di principi, corre il rischio di diventare un astratto esercizio retorico e una inutile esternazione,  se non si indica la strada attraverso cui quei valori possono farsi storia e tradursi in scelte concrete e immediate.  Anzi, in alcuni casi, le pure dichiarazioni equivalgono solo a un girarsi dall’altra parte. E tuttavia ci sono…

  • Le mutazioni della partecipazione

    In questi nostri tempi indecifrabili, la partecipazione politica sta subendo strane mutazioni “genetiche”. Ma la più singolare di queste mutazioni mi pare quella che tende a ridurre la partecipazione a una semplice “ricerca del colpevole”. Certo, sembra una strada facile e in discesa per declinare senza molto sforzo e impegno una forma “popolare”di partecipazione. Infatti sono sempre più numerose e più agguerrite e fameliche le squadre di cacciatori di colpevoli. Basta scorrere le pagine dei social, o le pagine dei giornali o i talk televisivi, o anche le chiacchiere quotidiane, per rendersene conto. Della classica idea della partecipazione politica democratica, che nella sua definizione più ampia, si riferiva a “ogni azione…

  • La paura e il segreto di Montaigne

    La paura genera incubi e fantasmi, e ci trasforma sovente in mostri. È per questo che, nel corso della storia, i veri nemici dell’umanità, quelli in grado di assassinare l’anima e soffocare lo spirito, sono stati, e sono, gli “spacciatori” di paura. Ancora più quando questi ultimi si sovrappongono a coloro che avrebbero il compito di accompagnare gli altri fuori dalle tenebre dell’esistenza, come gli intellettuali, i governanti, i gestori delle informazioni, gli educatori o gli “adulti” in generale. Sì, perché gli “adulti” oggi sembrano nutrire una contagiosa sfiducia di fondo verso il futuro, o meglio verso il mondo attuale. E non sembra debba essere questo il “mestiere” degli adulti!…

  • Quell'oscuro desiderio…

    Chissà da quali grovigli interiori nasce quell’oscuro desiderio di vedere la gente “in ceppi”, che eccita la mente di tanti, come una strana forma di voyeurismo. Credo che neppure la psicanalisi possa aiutarci a capire quale sia l’utilità o la funzione del farsi “consumare” da quel desiderio, che ritorna ogni tanto in modo prepotente, come accade oggi. Intendo l’utilità e la funzione soggettiva.  Forse avremmo bisogno di dotarci di una sorta di “dispositivo” ermeneutico “assemblando” Freud e Nietzsche. Un tipo di operazione in cui era maestro Michel Foucault. Ma, tant’è, nel tempo delle fake news, non si accettano maestri, perché ognuno si considera maestro. Anzi, maestro di assoluto! Certo, la…