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Oltre l'antropocentrismo
Se c’è una lezione da imparare oggi, è che viviamo all’interno di un cambiamento di paradigmi. Abbiamo molti segnali di questo processo, del resto avviatosi già da qualche tempo, ma che la pandemia, proprio perché “pandemia”, sta rendendo più profondo, visibile e accelerato. Anche se non siamo ancora in grado di misurare l’impatto di questo processo sui macro-ambiti più diversi della nostra esistenza. Non sappiamo, per esempio, quale impatto annunciano sintomi come i terremoti e le ristrutturazioni in corso nel campo dell’economia, o i mutamenti e riorganizzazioni degli equilibri e dei rapporti di forza sul piano geopolitico. Non conosciamo quale impatto avrà ciò che sta accadendo nel campo della scienza,…
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Mai più solo crescita!
Forse ha ragione Peter Sloterdijk (Crescita o extraprofitto, Mimesis Edizioni) quando colloca un fattore fondamentale della crisi della politica attuale nella incapacità delle classi dirigenti europee di tradurre in narrazione efficace i bisogni profondi dei popoli europei d’oggi. Insomma siamo di fronte anche a un difetto di parola, di linguaggio: il che significa anche un difetto di Idea, o di Pensiero, come ritiene d’altronde anche Alain Badiou (La vera vita, Ponte alle Grazie). Questo handicap, linguistico e di pensiero, delle classi dirigenti europee (e si badi bene a non pensare solo alle classi dirigenti al potere, perché questo “vuoto” riguarda in modo particolare, e forse di piú, le classi di…
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Sette domande ai giornalisti
Mi pare abbastanza evidente che, nel mondo globalizzato più che in altre epoche, democrazia significa, prima di tutto, informazione. Per questo penso che i giornalisti oggi svolgano un ruolo ancora più essenziale. D’altra parte, la libertà di stampa ha la sua sorgente nel diritto universale alla conoscenza, nel diritto di ogni cittadino a informare e ad essere informato. Perciò porre domande ai giornalisti potrebbe essere funzionale ad un corretto esercizio della democrazia. Bene, ecco cosa chiederei ai professionisti dell’informazione. Solo sette domande: una per ogni giorno della settimana. 1) In primo luogo, non credete che tutto sarebbe più chiaro per noi cittadini, se voi giornalisti andaste davvero “in giro” per…
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Le "svolte" di papa Francesco
Sicuramente, Laudato si’, la recente lettera circolare (in gergo, enciclica), èdestinata a far discutere, non solo i cattolici. Sicuramente si tratta di un testo innovativo, e per qualche aspetto rivoluzionario, che si inserisce in un dibattito che non può non coinvolgere ogni individuo ragionevole. Tuttavia mi sembra utile evidenziare qui, non tanto i pur importanti contenuti, peraltro già analizzati da molti esperti sotto diverse angolazioni, quanto piuttosto quelle che mi sembrano vere “svolte” sul piano metodologico. Cioè dal punto di vista del tipo di approccio alle questioni della conoscenza e dell’esistenza umana. Certo, non pretendo di interpretare le intenzioni di Papa Francesco, ma mi pare che tutta l’argomentazione della Lettera…
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Il "grado zero" dell'etica
No, non vi aspettate la solita lamentosa litania sui misfatti di pubblici corruttori, truffatori o ladri, che sembra, ormai, non solo il prevalente oggetto di consumo “culturale”, ma l’unica forma espressiva negli incontri umani, dai dibattiti (?) televisivi ai discorsi di circostanza: anche quelli pronunciati, spesso con sussiego, nei saloni dei barbieri, davanti ai bar, nei supermercati, alle feste, nei treni o ai pranzi familiari. E, ahimè, come diventano poveri e miseri quei nostri quotidiani incontri umani, che pure dovrebbero dare sapore alle nostre giornate: e invece, ormai, sai già di cosa ti parlerà la prima persona che incontrerai, la mattina! No, non abbiamo davvero bisogno di altra gente che…