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Oltre l'antropocentrismo
Se c’è una lezione da imparare oggi, è che viviamo all’interno di un cambiamento di paradigmi. Abbiamo molti segnali di questo processo, del resto avviatosi già da qualche tempo, ma che la pandemia, proprio perché “pandemia”, sta rendendo più profondo, visibile e accelerato. Anche se non siamo ancora in grado di misurare l’impatto di questo processo sui macro-ambiti più diversi della nostra esistenza. Non sappiamo, per esempio, quale impatto annunciano sintomi come i terremoti e le ristrutturazioni in corso nel campo dell’economia, o i mutamenti e riorganizzazioni degli equilibri e dei rapporti di forza sul piano geopolitico. Non conosciamo quale impatto avrà ciò che sta accadendo nel campo della scienza,…
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Quale autorità?
Dicono che oggi è in atto una profonda crisi di autorità, delle autorità, di ogni tipo di autoritànon solo e neppure primariamente di quelle politiche. Dicono che le autorità non paiono all’altezza delle sfide dei tempi. Dicono che la corruzione e il primato degli interessi di casta o di clan rende le autorità non uno strumento di soluzione dei problemi ma piuttosto un peso e un problema, che aggrava gli altri problemi. Dicono che l’uso distorto dei poteri, di ogni forma di potere, modifica non solo la natura e il senso dell’autorità ma corrompe l’intero tessuto sociale. Dicono che spesso l’autorità diventa solo un ostacolo da abbattere, come è pure accaduto…
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TUTTO È GIÀ CAMBIATO?
Se si osserva con distacco e serenità l’azzuffarsi dei gruppi umani intorno ai cambiamenti, con un occhio attento alla storia della cultura, c’è di che sorridere. Fa sorridere questo schierarsi e contrapporsi tra chi è favorevole al cambiamento e chi vorrebbe mantenere le cose come “sono sempre state”. Fa sorridere la resistenza alla novità. Fa sorridere quella tenace logica, interna alle culture e alle comunità culturali, che, denominando le cose e imponendo linguaggi, categorie e metafisiche, apparentemente presumono di mantenere tutto uguale. Fa sorridere la tendenza ad attribuire i cambiamenti prevalentemente alla forza di volontà e alle soggettività. Fa sorridere il modo in cui siamo così attenti a focalizzare come…
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NO MISTAKES?…NO TRUTH!
“La cosa che mi rende più ottimista è la forte probabilità che abbiamo completamente sbagliato. Tutto”. Questa paradossale frase di Steve Grand, scienziato, ricercatore di vita artificiale, è palesemente in controtendenza nei confronti dei modi comuni di pensare. E tuttavia, se fossimo attenti conoscitori di storia (ah, la storia…!), e di “storia della scienza” (questa cenerentola dei curricula scientifici e formativi nelle nostre scuole e nelle università!), quella frase non ci apparirebbe troppo paradossale e potrebbe anche darsi che possa insegnarci addirittura qualcosa. Anzi potrebbe anche indicarci una strada possibile per immaginare il nostro futuro. Certo, a patto che abbiamo il coraggio della consapevolezza espressa da Steve Grand! Lo storico…
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Chi ha paura della diversità? Elogio dei colori
Nella nostra società complessa e interdipendente (ormai, in modo irreversibile!), esiste una sempre più generalizzata condizione di interazioni plurali e reciproche. La nostra è una società “demonopolarizzata”, una società multipolare. Un multipolarismo che interessa non solo le culture, i sistemi di riferimento categoriali, le tradizioni scientifiche, le scuole di pensiero. Infatti, la molteplicità dei punti di vista è costitutiva anche di una stessa cultura, di uno stesso sistema di riferimento, di una stessa scuola di pensiero. Di più, la molteplicità dei punti di vista vale non solo in riferimento ai diversi punti di vista dei soggetti individuali, ma attraversa anche i tipi di pensiero, i tipi di logica, gli atteggiamenti…