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Chi ci libererà dai "maestri" di etica?
Chi ci libererà dai pedanti maestri di etica e dai loro quotidiani e inutili elenchi di mali e malfattori? Chi ci libererà dalle cassandre a dai savonarola che hanno sempre lasciato il mondo così come lo hanno trovato, e magari solo un po’ più annebbiato? Chi ci libererà dai profeti di sventura e dell’apocalisse? Chi ci libererà dai fastidiosi piagnistei di quelli che segnalano sempre il “nemico” alle porte, con la stessa frequenza con cui un tempo avrebbero intravisto diavoli dappertutto? Chi ci libererà da quei noiosi che se odono gli altri suonare un flauto trovano subito un motivo per non ballare con loro, ma anche se li sentono cantare…
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New York Stories
Tra i grattacieli di ManhattanGirovagare distrattamente e fermarsi ad un tratto a contemplare l’ambivalenza dello slanciarsi in forme sempre nuove verso l’alto, di questi stupefacenti grattacieli postmoderni.Forse hybris e salvezza insieme? Bryant ParkCome una radura che spunta, imprevista, in una foresta buia, questo piccolo parco, appare anch’esso, quasi all’improvviso, mentre ti muovi nella “foresta” dei grattacieli. Circondato da una ombrosa e fresca corona d’alberi (platanus acerifolia) questo incantevole prato verde, più seducente per me di Central Park o di Hyde Park, si mostra subito invitante e benevolo e sembra dire a te forestiero e agli affannati newyorkesi: fermatevi un pò qui per qualche ora, stendetevi con me, provate a interrompere…
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Sette domande ai giornalisti
Mi pare abbastanza evidente che, nel mondo globalizzato più che in altre epoche, democrazia significa, prima di tutto, informazione. Per questo penso che i giornalisti oggi svolgano un ruolo ancora più essenziale. D’altra parte, la libertà di stampa ha la sua sorgente nel diritto universale alla conoscenza, nel diritto di ogni cittadino a informare e ad essere informato. Perciò porre domande ai giornalisti potrebbe essere funzionale ad un corretto esercizio della democrazia. Bene, ecco cosa chiederei ai professionisti dell’informazione. Solo sette domande: una per ogni giorno della settimana. 1) In primo luogo, non credete che tutto sarebbe più chiaro per noi cittadini, se voi giornalisti andaste davvero “in giro” per…
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Democrazia è compassione
Senza la capacità di sentire “il lato soft delle cose, quel lato che ama il piacere, che è spaventato dalla morte e nutre un forte scetticismo contro ogni forma di ‘maschile’ aggressività” (Martha Nussbaum), in altre parole, senza la capacità di riconoscere che abbiamo tutti un corpo e una natura vulnerabili, la nostra democrazia non ha futuro! Qualcuno potrebbe considerare inadeguato questo accostamento tra i problemi della democrazia politica, che tutti oggi tentiamo di risolvere riconducendoli su un piano di astratta analisi razionalistica, e un approccio ascrivibile al campo dei sentimenti e delle emozioni. Eppure forse è il caso di cominciare ad affrontare la crisi della democraziaconsiderandola anche da questo…
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Fai qualcosa!
Avete mai pensato, care lettrici e cari lettori, a come potrebbe essere diverso il nostro mondo, se, anche quando le condizioni di vita appaiono detestabili, ognuno di noi, invece di lamentarsi continuamente, applicasse la stessa costanza e metodicità con cui estrinseca i suoi lamenti, per trovare il modo di “fare qualcosa”, qualcosa gravida di futuro, qualcosa non solo per sé ma per tutti? Fare qualcosa che possa rendere il proprio Paese, la propria città, il proprio quartiere, la propria strada, il proprio luogo di lavoro, la propria casa, ecc…,più belli e più vivibili per tutti. Fai qualcosa! Invece di piagnucolare, “genera”, tu, qualcosa! Partecipa all’esistenza da protagonista, responsabile davanti alle…