• Esercizi spirituali per l’estate

    “L’arte non riproduce il visibile, ma lo rende visibile”.  La comune, e ingenua, convinzione  che il visibile delle cose sia  visto in modo ovvio e «naturale», «senza sforzo», sembra rendere quella frase paradossale, quasi una forzatura. Eppure quell’affermazione di P. Klee dà da pensare!  E non è un caso che sia un pittore, un artistaa pronunciarla. Infatti “il pittore non ci fa vedere quel che anche da soli avremmo visto, ma ci restituisce una visione inedita, ci fa vedere le cose con un occhio diversoda quello abituale. La pittura autentica, scoprendo alla nostra vista quel che ci sfuggiva, suscita scandalo spesso, stupore sempre” (A. Masullo). Questo perché l’artista appartiene a…

  • I PAPI E LA LUNA…

    “La luna di Papa Giovanni”.  A detta dei “laici” autori dei famosi “elenchi” della trasmissione, molto seguita,  di RAI 3,  “Vieni via con me”,  è una delle cose  “di cui siamo fatti”, ( noi: gli ideatori, i protagonisti, gli innumerevoli spettatori del programma, una parte notevole degli italiani).  Il papa è Giovanni XXIII, il papa che con il “Concilio” ha aperto una fase e un cammino nuovo nella vita della Chiesa cattolica e forse del Cristianesimo. Anche se quel sentiero sembra uno dei sentieri interrotti nella storia della Chiesa! La ”luna”, di cui si parla, si riferisce a una frase detta da quel papa la sera del giorno di apertura…

  • Il canto di Circe…..Quale cristianesimo? (7)

    Un buon prelato della curia romana si lamentava con lo Spirito Santo:”Spirito Santo, io non capisco. Di che avevamo bisogno? Una vita di Gesù (una sola!), una dogmatica, una morale, un rituale, un compendio di diritto canonico, e, per il popolino, il catechismo. Ed  ecco quello che ci hai dato: quattro vangeli, e Paolo, e tutti questi libri della Bibbia così disparati!”. Questo aneddoto (ripreso da Bellet, La quarta ipotesi, Servitium) può essere letto da due angolazioni: la prima evidenzia il carattere strutturalmente “ermeneutico” del messaggio cristiano. Il che significa non solo che quel messaggio può essere interpretato a partire da qualunque tipo di cultura e paradigma culturale, ma anche…

  • Natale:ricordi e memoria. Quale cristianesimo? (6)

    Questo tempo natalizio, con le sue feste, i suoi addobbi, le sue luci, i suoi auguri, e anche le sue contraddizioni e ipocrisie, questo tempo spinge alcuni a cercarne il senso, altri a negarne un senso, altri ancora, abbagliati da luci e da regali, a ignorarne qualunque senso. Stimolato da vari interventi letti sul web, alcuni molto interessanti, – come quello del mio amico Luigi Vassallo sul suo blog “Ipse dixit” (Natività 2009), – altri meno, ma, in ogni caso, degni di riflessione, vorrei offrire un ulteriore – spero utile – contributo, non con le mie parole, ma con quelle, che condivido pienamente, di Johann Baptist Metz, un teologo contemporaneo,…