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Il problema dell'altro, di fronte all'estremo
Il titolo di questo post richiama una condizione cruciale della nostra esistenza contemporanea. Il problema dell’altro, – che si impone oggi principalmente a partire dall’ottica dei confini, delle soglie/muri, dei confronti/scontri tra noi e gli altri, tra popoli e culture, – ripropone una impasse che si è presentata diverse volte nella storia dell’umanità. Impasse che ha spinto nel passato gli umani verso l’abisso, esattamente verso l’estremo rischio per la convivenza. Situazione di impasse che, bisogna pur dire, ha più volte costretto gli umani a inventareo riscoprire valori essenziali per la loro salvezza. Il titolo di questo post, però, evoca anche due libri di Tzvetan Todorov, filosofo, semiologo e storico delle…
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Uno Young Pope per Paolo Sorrentino
Cominciamo con il sottolineare un fenomeno apparentemente paradossale, di cui anche The Young Pope è un segno: in tempi di “eclissi del sacro”, di chiese vuote e di marginalizzazione della religione nella coscienza comune, assistiamo a un moltiplicarsi della presenza del fatto religioso in romanzi, film, serie tv. Basta girare per le grandi librerie, guardare più spesso film di ogni genere e anche serie televisive per rendersene conto. Penso che questo fatto dia da pensare. Al punto che, se fossi responsabile della formazione del clero, obbligherei papi, vescovi, cardinali, preti e religiosi a informarsi e conoscere molto di più tutti quei prodotti culturali, e a studiarli confrontandosi con essi. Credo che…
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"Quando il bambino era bambino….
…era l’epoca di queste domande: …”. Un’amica, secondo cui il mistero deve accompagnare sempre la vita dell’uomo, mi ha indotto a rileggere una poesia di Peter Handke, poeta e scrittore che amo molto. “Elogio dell’infanzia“, da cui sono tratti i versi citati sopra, invita a contemplare l’ “apertura“, del bambino che ognuno di noi è stato, alla magia, al mistero, e a qualsiasi dimensione dell’esistenza, senza pretendere di dichiararne nessuna priva di senso. In realtà, penso sia capitato a tutti, non solo a genitori e maestri, di rimanere a bocca aperta di fronte a qualche “perché” dei bambini. Tuttavia pochi, immagino, pensano che in quei “perché“, ripetuti a volte quasi ossessivamente,…
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La vita è una ginnastica del desiderio
Sembra così semplice e ovvio oggi il linguaggio del desiderio! Eppure l’esperienza lo smentisce continuamente, rivelandone le trappole, i vuoti, l’ambivalenza, gli inganni. La semplificazione attuale degli oggetti del desiderio e il marketing dell’immaginario hanno spostato il “desiderare” nel campo delle “procedure”, in vista di “obiettivi” facilmente individuabili. In realtà, tutta la scena del desiderare ha a che fare piuttosto con la sfera dell’incertezza. “Desiderio”, infatti, si riferisce a un’assenza. Spesso a una perdita. E, comunque, a una mancanza. Perciò, anche, a un’attesa. È stato detto che la carenza di desideri è povertà, ma, a voler essere realistici, è proprio il desiderio a rivelare l’essenziale mendicità della condizione umana. Per…
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Il lato comico dell'amore
No, non mi riferisco agli spassosi “cinguettii” degli innamorati, né ai “nonsense” del linguaggio degli amanti, e neppure a quell’atteggiamento, un po’ da ebete, che assumono le nuove “prede” del dio Eros. No! Alludo piuttosto a un fenomeno comunemente osservabile, soprattutto, ma non solo, nelle prime fasi di molte relazioni amorose. Infatti non vi sembra paradossale che alla ricerca, talora ansiosa, dell’oggetto d’amore, al desiderio di “quella” persona, sentita come perfettamente complementare a sé, si accompagni, una volta che “quella” è entrata nella nostra vita, un ossessivo impegno per renderla…diversa da quella che è? In altre parole, mentre è evidente che non ci saremmo “incontrati” proprio con quella tale persona, se non…