• La "struttura che connette"

    Come è strano, a volte, il nostro rapporto con alcuni libri, soprattutto quelli che abbiamo amato o che amiamo! Sembra quasi che spesso quei libri si comportino come scomodi testimoni o come petulanti questuanti! O come certe persone, magari conosciute tanto tempo prima ma dimenticate, che quando ti incontrano cercano insistentemente di farsi riconoscere. O come certi rimpianti che non cessano di occuparti la coscienza. O come un amante trascurato, e ostinato, che nei modi più imprevedibili, sta lì a ripeterti: “io sono qui e aspetto!”; a cui magari segue un  “dobbiamo vederci adesso…ho qualcosa da dirti!” Chissà se capita anche a voi quello che è capitato a me. Mi…

  • Raccontateci delle belle storie!

    Mi ha dato da pensare un messaggio raccolto durante una sosta in un “incrocio”del web. Un pensiero condiviso su facebook dalla giovane amica Marianna. Uno di quei “messaggi nella bottiglia” che si trovano nel mare telematico e che ti conducono però verso direzioni inattese. Non abbiamo bisogno di liste di ciò che è giusto o sbagliato. Abbiamo bisogno di favole, di tempo e di silenzio. “Non devi” è presto dimenticato, “c’era una volta” durerà per sempre. Era questo il messaggio. Che ha confermato una riflessione che ho sempre fatto, ripensando alle tre domande che, secondo Kant, ogni essere umano, in modo esplicito o meno, si pone. E cioè: che cosa…

  • Ho studiato economia e me ne pento

    È la confessione e anche il titolo di un libretto di Florence Noiville che andrebbe letto da tutti coloro che sono interessati a guardare un po’ “dietro le quinte” di questa crisi economica, che sta rendendo la vita difficile a molta gente. L’autrice, che si è formata alla HEC, scuola di alti studi francese, che come gli MBA americani –  le business schools – prepara le “élite economiche”, guarda alla crisi da un punto di vista insolito ma indubbiamente importante. Lei è convinta che la crisi, di cui stiamo pagando gli effetti, sia indissociabile dal tipo di formazione ricevuta dalle élite economiche e finanziarie. Per cui occorrerebbe ”interrogarsi sulla parte…

  • L’insostenibile indifferenza del vivere

    Siamo veramente finiti in una “colloidale cultura media” (Goffredo Fofi)? Una specie di chewing gum che avviluppa giornali, università, televisione, editoria, dibattito intellettuale fino alla conversazione quotidiana? Siamo proprio “incartati” in una “melassa” sostanzialmente uniforme e soprattutto facilmente digeribile che smussa ogni articolazione e ogni contraddizione di valori e punti di vista, perché tutto sia soltanto un finto scambio di ruoli e una variazione del “medesimo”? Siamo veramente incapaci di mettere in discussione l’ordine imperiale che ci sovrasta, incapaci quindi di riconoscere scandali di ogni sorta, piccoli  o grandi che siano? Siamo veramente tutti vittime di quella tecnica efficientissima che convince le masse a volere o a credere di volereciò che i…

  • Wow!

    E se fosse vero? Se fosse vero come sembrano ritenere i filosofi anglosassoni che domande tipo “qual è il senso della vita?”, “perché esiste qualcosa anziché nulla?”, “perché l’Essere?”, sono solo pseudo domande? Se fosse vero, come essi pensano che quelle domande sono solo un modo un po’ enfatico di dire, semplicemente, davanti agli esseri, “Wow!”? Potremmo inoltre ulteriormente dissacrare o “destrutturare” quel tipo di domande  chiedendoci anche cosa c’è veramente dietro quelle domande. Perché in un mondo come il nostro, in cui le categorie dell’economiasono talmente determinanti da condizionare il modo come pensiamo la vita, le relazioni, le persone, le cose, l’amore, il futuro, le comunità, la nostra identità…