• Diario di un politico del Seicento

    La vera grande arte è quella di governare gli uomini. Il valore  di questa antica sentenza si impone con evidenza alla mente di un politico del seicento. Un periodo peraltro nel quale si consolida la fase matura del nuovo stato moderno. Questo fatto spiega il desiderio di appropriarsi delle conoscenze, delle abilità  e delle competenze necessarie a un politico. A prescindere dalle motivazioni, quali la ricerca della carriera, la corsa al potere o il servizio dello Stato, che potevano spingere verso l’impegno politico, in quei tempi. Ad “istruire” i politici mira appunto il Breviario dei Politici, opera attribuita all’ispirazione di Mazzarino.  Ed è senz’altro interessante e intricante, ancora oggi, addentrarsi…

  • L'informazione non esiste più?

    Sarebbe ora di prenderne atto: nel mondo delle comunicazioni globali e dell’interconnessione permanente, la questione seria, anche più di altre, pure urgenti, è quella dell’informazione. Siamo soliti pensare alla informazione solo come un “mezzo” (indotti in questo errore dal termine “media”), ma oggi non è più così, occorrerebbe cambiare prospettiva.  Oggi la questione dell’informazione è la questione prioritaria, e la condizione per un approccio efficace alle altre importanti questioni che travagliano le società e il mondo, e che sono tutte, diversamente dal passato, inestricabilmente intrecciate e dipendenti dalla questione dell’informazione. Tuttavia, credo che molti, anche i professionisti dell’informazione, non ne siano consapevoli. Anche se non mancano però gruppi e forze…

  • La paura e il segreto di Montaigne

    La paura genera incubi e fantasmi, e ci trasforma sovente in mostri. È per questo che, nel corso della storia, i veri nemici dell’umanità, quelli in grado di assassinare l’anima e soffocare lo spirito, sono stati, e sono, gli “spacciatori” di paura. Ancora più quando questi ultimi si sovrappongono a coloro che avrebbero il compito di accompagnare gli altri fuori dalle tenebre dell’esistenza, come gli intellettuali, i governanti, i gestori delle informazioni, gli educatori o gli “adulti” in generale. Sì, perché gli “adulti” oggi sembrano nutrire una contagiosa sfiducia di fondo verso il futuro, o meglio verso il mondo attuale. E non sembra debba essere questo il “mestiere” degli adulti!…

  • Una regressione linguistica?

    Noi umani siamo le uniche creature capaci di pensare il nostro “dire” e di parlare del linguaggio che usiamo. Noi dovremmo aver acquisito l’abilità di meta-comunicare, cioè la capaci di dire “sto dicendo che…”. È vero anche che a scuola, dice lo scrittore Marco Balzano, ci insegnano a scrivere (a parlare no!), ma “non ci dicono che le parole hanno corpo e si possono maneggiare”, con effetti imprevedibili, se lo si fa senza consapevolezza. Ma come spiegare certe fasi della vita delle società, come quella in cui ci troviamo oggi, nelle quali le parole e i discorsi erompano come tsunami distruttivi, come eruzioni vulcaniche, senza che si capisca veramente “chi…

  • La chiave del divenire

    Forse vivere è divenire e divenire non è altro che incontrare. E se fosse proprio così? Se fosse vero che ogni incontro è essenzialmente un divenire? Se fosse vero che solo gli incontri possono costituire il nostro divenire, il nostro “divenire qualcosa”? Se fosse vero che solo attraverso gli incontri possiamo inseguire la chiave segreta della vita? Se fosse vero che tutte le domande della nostra vita, quelle che contano veramente, le possiamo costruire solo con i pezzi e i frammenti, accolti o rubati da qualsiasi parte durante il nostro cammino?  Questo, perché il nostro divenire, il nostro “puro divenire“, non tanto il divenire questo o quello, ma il divenire che…