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In cosa credono i cristiani? Quale cristianesimo? (1)
Soren Kierkegaard, filosofo danese che ricusava il titolo di cristiano perché riteneva di non esserne degno, riteneva che il Cristianesimo trasformato in “ritualismo”, “religione civile”, “potere”, “morale”, corresse il rischio di diventare inaccessibile agli uomini. In uno dei suoi famosi articoli c’è una descrizione della contraddizione, a tratti grottesca e tuttavia non più consapevole, tra il messaggio di Gesù di Nazareth e le forme storiche della religione cristiana, a partire dal IV secolo. Conviene leggere anche oggi quello che scriveva Kierkegaard nel 1800.“Nella sontuosa cattedrale, ecco apparire il Reverendissimo e Venerabilissimo predicatore segreto e generale della Corte, l’eletto del grande mondo; appare di fronte a una cerchia scelta di una…
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Ricordando Wittgenstein. A proposito di maestri
Forse “cultura”, “sapere”, sono sempre, in un certo modo, un ricordare, un fare memoria. Forse la cultura è nata proprio come memoria. Memoria nel senso di “memoriale”, secondo il significato che tale termine conserva nel linguaggio religioso e in quello teologico, come ciò che consente di rivivere, di ri-presentare attualmente l’evento del passato, in tutta la sua efficacia e non solo come puro ricordo mentale. Da questo punto di vista il sapere, se è tale, non può non essere sempre incontro effettivo, esperienza, incontro denso di senso, “conversazione” attuale con protagonisti o documenti nodali del cammino della ricerca, dell’esperienza e del cammino intellettuale dell’umanità. Il vero sapere, il vero conoscere…
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Le fragili stagioni dell'amore. C'è ancora spazio per pensare oggi laicamente l'amore?
Percorsi, ferimenti, cercatori, deserti. Percorsi: “quando l’amore era un dio”Eva Cantarella, L’amore è un Dio, Feltrinelli 2007, racconta l’Eros e la polis, le figure mitologiche e archetipiche dell’esperienza umana dell’amore, “quando la passione confondeva il cielo e la terra”, quando tutto è cominciato.Ferimenti: “il potere dell’Amore”Nadia Fusini, L’amore necessario, Mondadori 2008, racconta storie di donne che soffrono, attraverso un’analisi del potere di Amore, il dio che imprigiona e scuote ma non cessa di ammaliare.Una speranza?Cercatori e deserti: cercare ancora? Emozioni di un cercatore senza mappeTi ho cercatorandagionei vicoli dei miei anni Ti ho cercatoansimantenei sogni delle mie nottiTi ho cercatoattentonei volti delle mie donne Ti ho cercatodisperatonelle pieghe dei miei…
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G8 e simili
Dovrebbero servire a imparare a guardare i problemi (anche quelli di casa nostra) in un’ottica globale. Ma è così’ ? I nostri “politici” e i nostri giornalisti sono in grado di educarci a questo sguardo nuovo oggi così essenziale per capire i nostri problemi? Non lo credo! Per cominciare a guardare globalmente può essere utile http://www.zmag.org./znet
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cosa pensare a proposito di scuola?
Forse cominciando dai banchi. Dove risuonano queste parole di “Vanna” Lucania studentessa di oggi:“Noi che oggi ci riduciamo all’ultimo minuto per studiare…domani saremo in anticipo su tuttiNoi che oggi sembriamo affetti da grave allergia per i libri…domani forse ne pubblicheremo unoNoi che oggi alziamo la voce per affermare le nostre idee…domani ci metteremo la stessa passione (senza diventare cinici come voi adulti)Perché noi che oggi sembriamo non ascoltare neanche una vostra parola…domani torneremo per ringraziare chi ci ha indirizzato verso i nostri sogni”