La notte sul mondo
Il deprezzamento della libertà e della democrazia, l’indifferenza o l’acquiescenza verso il moltiplicarsi di regimi autoritari, dittatoriali e totalitari, il risentimento, vera essenza del nazi-fascismo, e il “segreto amore degli infelici per una rovina spettacolare“, sono i fattori che rendono la nostra fase storica molto simile all’Europa degli anni ’30 del Novecento.
Anche allora nessuno si immaginava che il regime nussoliniano, o quello hitleriano, e altri, con tendenze autoritarie, che si andavano imponendo in Europa dell’est, potessero portare il mondo verso la catastrofe.
Addirittura, negli Stati Uniti, soprattutto da parte dei repubblicani, si mostrava simpatia o ammirazione verso Mussolini e poi verso Hitler. Anche Winston Churchill, inizialmente, sembrava non credere alla pericolosità dei regimi mussoliniano e hitleriano.
Insomma “tra chi esprimeva comprensione per Hitler, o suggeriva di lasciargli tempo, c’era la maggioranza dell’opinione pubblica americana, metà dell’opinione pubblica britannica e francese” (Siegmund Ginzberg in Il Foglio, 2/3/24. Vedi anche S. Ginzberg, Sindrome 33).
Anche allora, in varie aree del mondo, settori importanti degli intellettuali, degli organi di informazione, delle gerarchie ecclesiastiche e movimenti religiosi, di capitani di industria, chiedevano di “dare tempo” a quei regimi.
Anche allora, pur se meno di oggi, tempo dei social, le emozioni giocavano un ruolo speciale, perché solo loro hanno il potere di negare l’evidenza fattuale e di oscurare anche l’interesse personale.
Come oggi, anche allora, – pur se, ahimè, in misura minore di oggi – la concezione pubblicitaria della politica, come la visione pubblicitaria della relegione, come la visione pubblicitaria della cultura e della conoscenza, come la visione pubblicitaria della informazione, erano tra i peggiori mali del tempo e un vero decadimento della democrazia, del religioso, del sapere, in generale (Giorgio Agamben, La mente sgombra).
Per questo oggi è davvero il caso di aver paura!
Infatti, oggi i regimi autoritari, dittatoriali e totalitari, non solo sono in aumento nel mondo e attaccano esplicitamente – con tattiche “ibride” – il sistema democratico, ma oggi essi non sono più sulla difensiva riguardo ai temi della libertà e dello Stato di diritto, come accadeva fino a qualche tempo fa. Se ci si informa e si fa attenzione alle dichiarazioni ufficiali di quei regimi, o ai loro organi di informazione (utilissimo per questo scopo il servizio reso a tale riguardo da Radio Radicale), si potrà notare che essi spostano, esplicitamente, le questioni relative alle libertà e allo Stato di diritto sul piano di semplici “affari interni”.
Siamo cioè alla diretta messa in discussione dei pricipi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948, e quindi al tentativo di riformulare le regole della convivenza umana su basi a loro consone.
Insomma, quei regimi cominciano con il pretendere che gli Stati democratici accettino il loro “diritto” di privare della libertà i propri sudduti, per prospettare magari un mondo intero ridotto a una forma di “campo di rieducazione“, come era nell’intento dell’alleanza nazifascista. E come avviene già in alcuni di quei regimi.
Crediamo davvero che oggi sia impossibile?
La notte sul mondo è anche questo!